giovedì 20 marzo 2008

TRA INCUDINE E MARTELLO (Part.II)

Rieccoci nell'angolo recensioni, ed oggi faccio un salto di alcuni anni nel passato, per presentarvi un bellissimo album metal non molto conosciuto, degli SKYCLAD "Folkemon".
Martin Walkyier è stato uno dei personaggi più interssanti della scena metal degli ultimi anni. Con testi ironici e profondi al tempo stesso, il singer degli Skyclad sa abbinare come pochi altri musica e parole, aggiungendo sale ad una musica di per se estremamente originale e coinvolgente. ‘Folkemon’ è il decimo album per la band inglese, che finora non ha sbagliato un colpo o quasi, e rimane fedele al concept che unisce chitarre e violino e abbina classico metal e passaggi folk. Prendono così forma brani quadrati e diretti ‘The Great Brain Robbery’ è ‘Think Back And Lie Of England’, pezzi ballabili dal forte sapore folk ‘Polkageist’, momenti tranquilli e quasi soffusi e composizioni quasi epiche nello svolgimento ‘The Disenchanted Forest’. Il tutto condito dalle classiche secche vocals di Walkyier ad amalgamarsi in un sound che ormai è inconfondibile e riconoscibile da chiunque. Gli Skyclad possono dire che hanno inventato un genere dal nulla, non so quanti possano vantarsi di questo. Nell’album mancano le allegre partiture celtiche, non manca l’atmosfera festaiola e divertente (che non contrasta con testi sempre intelligenti ed impegnati, anzi!): non manca nulla degli ingredienti principali. E allora cosa aspettate? Procuratevi ‘Folkemon’, sparatelo a mille dalle casse, tirate fuori le chitarre, i violini e una gran quantità di birra e che abbiano inizio le danze, accidenti!
Mai apprezzati abbastanza.

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